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Paliotto Conservatorio di Santa Chiara

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PRESEPE PERMANENTE

Presepe: 1 di 3
Un PRESEPE PERMANENTE, realizzato nei locali della Fondazione Conservatorio Santa Chiara, si affianca alla ormai consolidata presenza del museo a testimonianza di una istituzione, il monastero-conservatorio, che, pur nel variare delle sue storiche stagioni, vanta una continuità di oltre sei secoli di vita.

La sua collocazione nella zona di accesso alla sottostante cripta dell’antico monastero delle clarisse, a fianco del campanile trecentesco e della cappella di Santa Maria Maddalena Penitente (inserita nella attuale area museale) offre l’opportunità, attraverso un restauro conservativo, di ridare una identità a quegli spazi che avevano costituito il nucleo originario dell’antico asceterio, in una complementarietà di ricostruzione storico-ambientale svolta nell’adiacente museo.

Presepe: 2 di 3
I personaggi in gesso del Presepe sono, in genere, di fattura elementare, senza pretese, mirata solo a rappresentare il ruolo sostenuto da ciascuno di essi nell’evento. L’uniformità nella stesura del colore, privo di qualsiasi sfumatura, sembrerebbe indicare un acquisto dei medesimi allo stato grezzo ed una successiva coloritura entro lo stesso conservatorio, magari da parte delle educande. La loro presenza nell’armadio a muro della grande Sala di ricreazione, dove ogni anno veniva allestito il Presepe, era nota, nell’ultimo periodo dell’educatorio, alle monache ed alle fanciulle che rimanevano in collegio durante le vacanze natalizie. Margherita Vannucchi, educanda in Santa Chiara a cavallo degli anni Cinquanta, ricorda la festosa opera di allestimento del Presepe, che riempiva la metà della Sala di ricreazione, ai piedi dei grandi finestroni. La stessa Madre Direttrice si prodigava, per più di una giornata, nella costruzione delle colline ricoperte di muschio, delle casette in legno e cartone dipinto, di stradine, cascatelle e laghetti, provvedendo di persona, in ginocchio sul pavimento, a collocare i personaggi in ordine di grandezza.

Museo: 3 di 3
La realizzazione di questa rappresentazione della Natività, calata entro lo spazio delle antiche strutture claustrali, trova un sostegno nel tentativo di suggerire per frammenti, attraverso la voce di una clarissa del nostro tempo (SUOR CHIARA LUCIA GARZONIO, Diario di una clarissa, 1994), qualche eco di quello spirito francescano di cui il Presepe è espressione storica.

Con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato e Cassa di Risparmio di San Miniato Spa

CarismiFondazione Cassa di Risparmio di San Miniato

 

 

 

Direttore artistico Franco Giannoni - Collaborazione Elisa Benvenuti
Foto Studio Lupi